Il Parco di Tor Fiscale è un’area di verde pubblico che si estende per circa 11 ettari all’interno del Parco Archeologico dell’Appia Antica. Si tratta di un paesaggio agreste che, grazie alla presenza di numerose testimonianze storiche ed archeologiche, è in grado di raccontare secoli di storia. Al suo interno si possono scoprire resti di ville romane, imponenti acquedotti, casali agricoli costruiti a ridosso del percorso della via Latina, che collegava Roma con l’antica Capua. La denominazione deriva da Monsignor Filippo Foppi, “fiscale”, cioè tesoriere, dello Stato Pontificio che, alla metà del XVII secolo, era proprietario dell’omonima torre posta qui nel Parco. Il paesaggio è fortemente caratterizzato dalle strutture di due acquedotti. Il tratto più lungo è relativo all’Aqua Marcia, costruita nel 144 a.C., sui cui archi sono stati sovrapposti prima il condotto dell’ Aqua Tepula, del 125 a.C., e poi quello dell’Aqua Julia del 33 a.C. Tra il 1585 e il 1587 papa Sisto V, al secolo Felice Peretti, innestò, tra le arcate antiche, l’acquedotto Felice, destinato all’approvvigionamento idrico dei colli Viminale e Quirinale. L’altra linea di arcate, in blocchi di tufo e laterizio, è relativa a due altri acquedotti i cui condotti idrici corrono sovrapposti e sostenuti dalla stessa fila di fornici: l’acquedotto Claudio con sopra l’Anio novus, progettati nel 38 d.C. dall’imperatore Caligola ed inaugurati da Claudio nel 52 d.C.
All’interno del Parco sono inoltre presenti strutture ipogee: antiche cave, poi riutilizzate come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale e come fungaie i tempi più recenti. Tracce di ville di età romana anche con impianti termali, sono visibili all’interno dei casali, ora adibiti a ristoro e valorizzazione dell’area.
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