Dopo un lungo periodo di pausa sono riprese le attività per la riqualificazione del Parco di Tormarancia. I lavori per la realizzazione di strutture e impianti atti a rendere fruibile questa parte del Parco al pubblico hanno portato in luce stratigrafie antropiche di interesse archeologico. Gli scavi sono seguiti sul campo dall’archeologa Valentina Di Curzio (responsabile tecnico di cantiere), con la supervisione scientifica di Stefano Roascio (funzionario archeologo) e Luigi Oliva (funzionario architetto), responsabili della tutela territoriale in quel settore del Parco archeologico dell’Appia Antica.
L’area denominata AFA 3 (ambito funzionale di attuazione), tra via di Grottaperfetta e via di Carpaccio, già negli anni scorsi aveva offerto importanti rinvenimenti di epoca imperiale e tardo antica e sta ora restituendo significative testimonianze di attività umane protratte nel tempo, pienamente inserite in un contesto paesaggistico ancora largamente inalterato.
Per quanto lo studio sia ancora ad una fase iniziale e non siano disponibili cronologie precise, lo scavo ha messo in evidenza una importante attività estrattiva sul banco di tufo. Questa cava ha lasciato le caratteristiche tracce sul suolo, con l’evidenza dei punti di prelievo del tufo che si connotano come fenditure ad angoli retti.
Successivamente alla conclusione dell’attività estrattiva, sulla cava ormai colmata di terreno si è impiantato un edificio, forse ad uso agricolo. Purtroppo le pluriennali attività di aratura del suolo non hanno consentito la conservazione della stratificazione originale del terreno.