Il Parco Archeologico dell’Appia Antica nasce come Istituto dotato di autonomia speciale (scientifica, finanziaria, contabile e amministrativa) nell'ambito della riforma Franceschini di riorganizzazione del MIC (DM 23 dicembre 2014, DM 44/2016, DM 198/2016, DPCM 169/2019 e DM 21/2020) nella quale sono stati individuati istituti e musei di rilevante interesse nazionale.
L'autonomia dell'Istituto è stata recentemente confermata con il DPCM 167/2023 contenente il "Regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione del Ministero della cultura di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 dicembre 2019, n. 169" e con i successivi DM 9 febbraio 2024 rep. 51 (Modifiche al decreto 28 gennaio 2020, recante "Articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale del Ministero della cultura") e DM 9 febbraio 2024 rep. 53 (Modifiche al decreto ministeriale 23 dicembre 2014, recante "Organizzazione e funzionamento dei musei statali".
In base al DM 9 febbraio 2024 rep. 53 al Parco Archeologico dell'Appia antica sono assegnati i seguenti luoghi e complessi monumentali:
- Mausoleo di Cecilia Metella
- Via Appia antica, monumenti e mausolei dal III all'XI miglio
- Basilica di San Cesareo de Appia
- Tombe della via Latina
- Villa dei Quintili - Santa Maria Nova
- Villa di Sette Bassi
- Antiquarium di Lucrezia Romana
- Villa di Capo di Bove
- Villa Grandi Franchetti
- Villa dei Tritoni
- Casino della Caccia alla volpe
- Torre del Fiscale
- Acquedotti dell'Acqua Marcia, Acqua Claudia e Annio Novus
- Acquedotto dei Quintili
Il Parco Archeologico dell’Appia Antica si sviluppa da Porta Capena sino alla località di Frattocchie nel comune di Marino, tra la via Ardeatina e l’Appia Nuova, includendo la Valle della Caffarella e l’area di Tormarancia. Il suo perimetro di fatto coincide con quello del Parco Regionale dell’Appia Antica (istituito con L.R. 66/1988) che ha competenze di carattere naturalistico e che concorre alla valorizzazione dello stesso territorio. L'Istituto, nato allo scopo di promuovere l’ambito territoriale attraversato dall'antica via Appia riconoscendone la specificità tra i luoghi della cultura e l’unitarietà dei diversi complessi archeologici, monumentali e paesaggistici, ha in consegna un ampio tratto dell’antica via Appia, di proprietà del Demanio dello Stato, dal civico n. 195 fino alla località di Frattocchie, con i monumenti sui lati, e i siti di Cecilia Metella e Castrum Caetani, Capo di Bove, Villa dei Quintili e Santa Maria Nova, il Parco delle Tombe della via Latina, il complesso degli Acquedotti, la Villa dei Sette Bassi, l’Antiquarium di Lucrezia Romana.
Il Parco Archeologico dell’Appia Antica esercita le proprie competenze nell’ambito della tutela, della conservazione e della valorizzazione al fine di contribuire alla salvaguardia del patrimonio culturale di competenza, materiale e immateriale, alla promozione e valorizzazione dei monumenti e del paesaggio nel suo complesso (clicca qui scaricare lo Statuto del Parco Archeologico dell’Appia Antica in formato PDF e il Decreto di approvazione dello statuto).