Sui resti di un sepolcro circolare poggia un’iscrizione forse attribuibile al sepolcro stesso, che apparteneva al monumento funebre dei liberti (schiavi liberati) Supsifani vissuti nel I secolo d.C.
L’iscrizione ci informa che Supsifana Nice, liberta di Tito Supsifano, aveva disposto per testamento che i due eredi le innalzassero un sepolcro e riporta anche la somma di 27.500 sesterzi spesi per la sua realizzazione.
Bibliografia:
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G. Tomassetti, La Campagna Romana antica, medievale e moderna, (a cura di) L. Chiumenti, F. Bilancia, vol. II, Via Appia, Ardeatina ed Aurelia, Leo S. Olschki editore, Firenze, 1979
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L. Spera, S. Mineo, Da Roma a Bovillae (Antiche strade : Lazio : Via Appia : I), Roma 2004, pp. 60-61.
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