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Sito ufficiale Parco Archeologico dell'Appia Antica

Contrasti respiri icone pause: la Roma di Berengo Gardin

A Roma, Casale di Santa Maria Nova, “Gianni Berengo Gardin. Roma”, a cura di Giuliano Sergio. Nell’edificio-gioiello del nuovo Parco Archeologico dell’Appia Antica, le foto in bianco e nero del fotografo ligure-veneziano sull’Urbe registrano un tempo in divenire, fra civismo e poesia. Un rapporto ricco e contradditorio, cominciato il giorno della dicharazione di guerra, nel 1940.

Arrivare al Casale di Santa Maria Nova, sull’Appia Antica, non è facile. Non significa solo lasciare la Roma delle auto e dei rumori, ma in qualche modo addirittura uscire dal tempo presente per avventurarsi in un percorso che è insieme storico e famigliare: rivolto al passato con le sue memorie archeologiche e nutrito da un immaginario stratificato di esperienze visive moderne.
Gioiello del nuovo Parco Archeologico dell’Appia Antica, istituto anch’esso per molti aspetti dentro e fuori dal tempo (creato pochi anni fa, privato dell’autonomia qualche mese fa e restituito allo statuto del 2016 qualche settimana fa), il Casale ha mutato forma e funzione nei secoli, nascendo come cisterna romana e luogo termale originariamente annessi all’adiacente Villa dei Quintili, e diventando nel Medioevo una tenuta agricola, dotata di torre e cinta muraria, in possesso dei monaci di Santa Maria Nova (oggi Santa Francesca Romana). Passato negli anni settanta dell’Ottocento in mano a privati e trasformato in abitazione, nel 2006 venne acquistato dallo Stato italiano. Da qui il recupero, fino alla (recente) apertura al pubblico. Di queste vicissitudini, ancora non tutte chiarite, il complesso edilizio tradisce innumerevoli tracce, stemperandole nell’armonia di un dialogo millenario con il passaggio che lo circonda, e si offre ora, fino al 12 gennaio, come perfetto scenario della mostra Gianni Berengo Gardin Roma, promossa dalla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della capitale, organizzata da Electa, curata in modo eccellente da Giuliano Sergio e documentata da un catalogo/album fotografico di grande formato e alta qualità di stampa.

Per leggere l’articolo completo di Lucia Simonato clicca qui.