OmniRoma, 08 febbraio 2010 .
«Chiederò ad Alemanno di affrontare con l’ufficio condoni la piaga dell’abusivismo, che va arrestata nel rispetto della proprietà privata legittima. Le richieste di condono sono state cassate ma bisogna superare questa situazione di stallo, e trarne le conseguenze dovute. Gli abusi vanno abbattuti. Va fatta una campagna di pulizia se si considera che sono stati stimati oltre un milione e mezzo di metri cubi di edilizia e attività improprie, che sfruttano la bellezza dell’area, in una zona che deve essere inedificabile. Altrimenti decretiamo la morte del parco». Lo dichiara il sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro nel corso del sopralluogo al Mausoleo di Cecilia Metella al terzo miglio dell’Appia Antica, in occasione dell’inizio dell’intervento di pulitura straordinaria della sommità del monumento.
«Oggi è stata l’occasione per ammirare la bellezza ma anche la malattia che piaga l’Appia Antica – continua Giro – Lancio un appello al Comune di Roma ad aprire un tavolo di concertazione sull’Appia Antica coinvolgendo l’ufficio condoni». Ad accompagnarlo la soprintendente responsabile dell’Appia Antica Rita Paris che ha lamentato i problemi che assillano la «regina viarum»: «Il traffico, lo scarso arredo e manutenzione dei tratti di gestione comunale, l’abusivismo e l’assenza di una connotazione di parco archeologico più accentuata rispetto alla legge attuale istitutiva dei parchi.
Insomma – dice Paris – Parco archeologico o no? Dobbiamo capire cosa vogliamo fare: ci danno fastidio le attività improprie sul’Appia, i vivai che si trasformano in ville a catering. E altro. Chiunque ha qualcosa qui, vuole metterlo a frutto. Noi dobbiamo garantire la tutela e promuovere nuove acquisizione, anche perché l’area è quasi per il 90 per cento privata, seppur sottoposta in parte a vincoli». «Dobbiamo definire meglio l’entità del parco archeologico dell’Appia Antica – insiste Giro – che si affianchi alla valenza paesaggistica. Insomma, stop agli abusi».