La polvere con cui si è sporcata le mani di Rachele Dubbini non era quella dello scavo stratigrafico. Ma la polvere delle scartoffie. È stato passando al setaccio le foto di cantiere conservate negli archivi della Soprintendenza statale che la giovane archeologa di Ancona si è ritrovata tra le mani un tempio sconosciuto.
Per leggere l’articolo completo di Carlo Alberto Bucci su La Repubblica del 22 luglio 2014 clicca qui.