XXI SEC., GIORNALISTA E SCRITTORE PER LA VALORIZZAZIONE DELL'APPIA
Paolo Rumiz, scrittore e giornalista, il 13 giugno 2015 conclude con l’arrivo a Brindisi un viaggio di avanscoperta del tracciato dell’antica via Appia, “a 2327 anni esatti dall’inizio dei lavori di costruzione, dopo 612 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi” (P. Rumiz, Appia, Milano 2016, p. 15). Un’avventura compiuta partendo da Roma insieme a Riccardo Carnovalini, uno dei migliori trekker italiani che lo aiuterà nel recuperare e tracciare l’antico percorso attraverso fonti bibliografiche e cartografiche, Alessandro Scillitillani, film-maker e autore di uno storico filmato in tre DVD dal titolo “Il cammino dell’Appia antica” e Irene Zambon, architetto e assistente alla logistica e alla cartografia, nonché artefice lungo il percorso di incantevoli schizzi e disegni.
In quel viaggio, raccontato prima per episodi sulle pagine di La Repubblica, e successivamente narrato nel volume "Appia", edito da Feltrinelli, Paolo Rumiz non solamente portava a compimento un sogno coltivato sin dai banchi di scuola e nato dalla lettura dei versi di Orazio, ma riportava l’attenzione su un antico percorso che aveva intuito poter diventare il più importante cammino laico d’Europa: la “madre di tutte le vie, dimenticata in secoli di dilapidazione, incuria e ignoranza” (P. Rumiz, Appia, Milano 2016, p. 15).
L’allora ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, colse immediatamente le potenzialità di un recupero e valorizzazione della “grande diagonale del Mediterraneo” e diede avvio a un Tavolo Tecnico con lo stanziamento, già nel 2016, di 20 milioni di euro per il progetto “Appia. Regina Viarum – Valorizzazione e messa a sistema del cammino lungo l’antico tracciato romano dell’Appia” che puntava a rendere interamente percorribile l’antico tragitto romano.
L’impresa di Paolo Rumiz e compagni, la riscoperta e la restituzione al Paese dell’intero itinerario da Roma a Brindisi, fu poi raccontata in una mostra itinerante promossa dallo stesso Ministero in sei tappe che partendo dal Lazio (Roma) hanno poi interessato la Campania (Santa Maria Capua Vetere e Benevento), la Basilicata (Melfi) e la Puglia (Taranto e Brindisi), fino alla conclusione con un ultimo allestimento proprio nel Parco Archeologico dell’Appia Antica, nella suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova, lungo il percorso della Regina Viarum.
Nella mostra fotografica, documentaria e multimediale “L'Appia Ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi" è stata raccontata l’impresa compiuta da Rumiz e compagni attraverso gli scatti di Riccardo Carnovalini, le fotografie di Antonio Politano (realizzate per National Geographic Italia) e i filmati “on the road” di Alessandro Scillitani. Oltre alle foto, ai filmati e alle musiche originali di Alfredo Lacosegliaz, sono state esposte mappe antiche e moderne, fotografie e documenti provenienti dagli Archivi della Società Geografica Italiana e il cippo in pietra che riporta scolpito il simbolo composto dai grafemi che compongono ‘APPIA’ adottato come segnavia del cammino dal Ministero della Cultura nell’ambito del progetto Appia.
Il processo di riscoperta e valorizzazione del percorso prosegue ancora oggi con la candidatura dell’antico tracciato stradale alla lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.
Nel video l’intervista rilasciata dallo scrittore nella sua casa di Trieste il 30 novembre 2022 nell’ambito del progetto di promozione “Il Parco si racconta”, realizzato da So What s.r.l. grazie al sostegno della Direzione Generale Musei nell’ambito del Sistema Museale Nazionale. Il progetto è stato realizzato con il supporto di Cinecittà S.p.A. e il coordinamento di Lorenza Campanella, responsabile dell’Ufficio Comunicazione e Promozione del Parco Archeologico dell’Appia Antica.