Nella Villa di Capo di Bove, simbolo dell’impegno dello Stato per la Tutela e la Legalità, dove archeologia, storia e natura compongono uno straordinario paesaggio, si è recato in visita il 3 ottobre il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Zoccano.
Con l’occasione Zoccano ha sperimentato il primo percorso tattile. “L’accessibilità universale ai Musei e ai Parchi archeologici, alle mostre e alle raccolte museali rappresenta una priorità, un impegno non più derogabile!” ha detto dopo la visita con la direttrice del Parco Rita Paris.
Il Sottosegretario, con delega alla Famiglia e alla Disabilità, ha svolto la visita tattile in anteprima dei muri dell’edificio principale dove sono incastonate lesene, capitelli, decorazioni, fregi architettonici e sculture in marmo. Si tratta di una delle eccezionalità del sito che hanno permesso l’acquisto dello Stato nel 2002 con l’esercizio del diritto di prelazione: l’area verde di circa 8500 mq comprende l’edificio principale su tre livelli e la dépendance della villa.
Successive campagne di scavo hanno portato alla luce 1400 metri quadri con un complesso termale la cui prima fase risale alla metà del II d.C. con impianti di acqua calda e fredda.
L’edificio principale, invece, costruito sopra una cisterna romana e noto dal Catasto Gregoriano (1816-1835) come “casa ad uso della vigna”, è stato trasformato nel secondo dopoguerra: ora spiccano caratteristiche cortine murarie composte di materiali antichi recuperati dai monumenti romani che fiancheggiavano l’Appia e di altri reperti d’antiquariato.
Il Parco dell’Appia ha presentato domenica scorsa in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio anche una visita LIS, a cui hanno partecipato insieme circa 50 persone tra udenti e sordi.
“Va pensata un’accessibilità universale” ha sottolineato il sottosegretario spiegando che gli spazi e le città dove non ci sono barriere sono più comodi e più facili per tutti.