Sulla facciata del casale, all’altezza del primo piano, si notano sia lo stemma della famiglia Torlonia che una targa in latino del 1853, oggi poco visibile, che recitava: “Pio IX pontefice massimo durante gli esperimenti del telegrafo venendo da Terracina per l’Appia purgata dai suoi ingombri, dette con la sua maestà fama a questa dimora”. Nel casale si ritirò a vivere, lontano dal clamore di Roma, Giovanni Giolitti, al termine del suo lavoro alla Corte Suprema amministrativa dello Stato. In corrispondenza del casale si trova ancora un tratto di basolato originario della Via Appia. Il casale fu anche successivamente trasformato per ospitare l’Ambasciata del Marocco.
I due muri bassi che qui restringono la strada al solo tratto carrozzabile segnano il punto in cui terminava il tratto di Appia visitabile prima dei lavori di sistemazione di Luigi Canina, grazie ai quali la regina viarum divenne un museo all’aperto fino a Frattocchie.
Bibliografia:
L. Canina, La prima parte della Via Appia da Porta Capena a Boville, 2 voll., Stabilimento tipografico di G. A. Bertinelli, Roma, 1853.
F. Coarelli, Dintorni di Roma, Laterza, Bari, 1981.
L. Quilici, La Campagna Romana come suburbio di Roma antica, La Parola del Passato, 29, 1974.
L. Quilici, La Via Appia da Roma a Bovillae, Roma 1976.
L. Quilici, La via Appia da Porta Capena ai Colli Albani, Roma 1989.
L. Spera, S. Mineo, Da Roma a Bovillae (Antiche strade : Lazio : Via Appia : I), Roma 2004
E. M. Steinby (a cura di), Lexicon Topographicum Urbis Romae, 6 voll. Quasar, Roma, 1993-2000.
G. Tomassetti, La Campagna Romana antica, medievale e moderna, (a cura di) L. Chiumenti, F. Bilancia, vol. II, Via Appia, Ardeatina ed Aurelia, Leo S. Olschki editore, Firenze, 1979.
COME ARRIVARE: Via Appia Antica 240, 00178 Roma RM raggiungibile con: - autobus: 765, fermata Erode Attico/Appia Antica 118, fermata Basilica S. Sebastiano 660, fermata Appia Pignatelli/Almone