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Sito ufficiale Parco Archeologico dell'Appia Antica

Casino di caccia alla volpe

All’VIII miglio della Via Appia Antica, in corrispondenza del civico 320, sorge un esteso complesso noto come Casino di Caccia alla Volpe. La struttura e la tenuta visibile solo dalla strada, sono oggi di proprietà del demanio dello Stato. La costruzione, risalente al 1926, nacque per ospitare un canile per allevamento e addestramento ed è testimonianza della diffusione di questo sport nelle vaste tenute della campagna romana.

La tradizione della caccia alla volpe a Roma risale al 1842, quando Lord George Stanhope VI, conte di Chesterfield, giunto in Italia dal 1836 con sei cavalli da sella e quindici coppie di cani, organizzò la prima battuta, con alcuni amici inglesi e il principe Livio III Odescalchi. Quando Lord Chesterfield ripartì per l’Inghilterra, lasciò i suoi cavalli e cani al principe Odescalchi, il quale ne curò l’addestramento e la riproduzione.

La stagione di caccia 1844-45 finì con una corsa agli ostacoli (steeple-chases) che fu ripetuta anche negli anni successivi nella tenuta di Roma Vecchia presso le rovine della Villa di Sette Bassi. Gli eventi politici degli anni 1848-49 causarono una interruzione dell’attività e Pio XI arrivò a proibire la caccia a seguito di gravi incidenti, ma poi, su pressione dell’aristocrazia, concesse di nuovo lo svolgimento delle attività e nel 1860 nacque la “Società Romana per la Caccia alla Volpe”, di cui Odescalchi fu primo presidente (“Mater of Hounds”).

La caccia alla volpe divenne ben presto un rituale di gran moda tra l’alta borghesia e l’aristocrazia fino agli inizi del Novecento. I cacciatori partivano in carrozza dai palazzi di famiglia, situati nel centro di Roma, seguiti da cavalli, cani e battitori, incaricati di scovare la selvaggina, e si davano convegno presso una delle vie consolari, tra cui l’Appia. Così avvenne per la famosa battuta di caccia del gennaio 1870, alla quale partecipò in incognito anche l’imperatrice d’Austria Elisabetta, conosciuta come Sissi, che ebbe come sfondo gli acquedotti della via Appia Antica e le capanne di pastori, immersi in un paesaggio fuori dal tempo.

Altri personaggi celebri che parteciparono alle battute, come le attrici Eleonora Duse e Sarah Bernhardt, nonchè Gabriele D’Annunzio, furono immortalati nei reportage fotografici del conte Giuseppe Primoli. La struttura e la tenuta sono oggi di proprietà del Demanio dello Stato.

Bibliografia:

F. Coarelli, Dintorni di Roma, Laterza, Bari, 1981.

G. Pisani Sartorio, Il tratto urbano da Porta Capena a Casal Rotondo, in Della Portella Ivana, Via Appia Antica, Roma 2003.

L. Spera, S. Mineo, Da Roma a Bovillae (Antiche strade : Lazio : Via Appia : I), Roma 2004.

COME ARRIVARE:
Via Appia antica 320, 00178 Roma RM
raggiungibile con:

- Autobus: 
720, fermata Fioranello/Appia
520, fermata Aeroporto Ciampino