Nello slargo di fronte alla basilica e al complesso catacombale di S. Sebastiano si erge solitaria una colonna sormontata da una croce. Sull’alto basamento, decorato dallo stemma pontificio, l’iscrizione ricorda gli importanti lavori di recupero e valorizzazione della Via Appia Antica avviati per volontà di papa Pio IX e realizzati dall’architetto Luigi Canina.
La colonna venne eretta nel 1852, nel settimo anno di pontificato di Pio IX, come descrive lo stesso Canina nella sua opera: “Di più, riconoscendosi conveniente di rinnovare la croce che esisteva avanti la medesima chiesa, si è innalzato lo stesso simbolo della cristianità sopra una colonna di granito coll’indicazione scritta in due lati del suo marmoreo piedestallo che dichiara essere stata dedicata dal sommo pontefice Pio IX nell’anno settimo del suo pontificato al medesimo santo martire; e nel lato rivolto verso l’opera eseguita si aggiunse la particolare dichiarazione : QVVM . VIA . APPIA . HINC . AD . BOVILLAS . RESTITVEBATVR. Così all’universale approvazione dell’opera stessa si aggiunse nobilmente quella di chi superiormente governa.”
Commissario alle Antichità di Roma del Governo Pontificio tra il 1851 e il 1855, Canina, liberò la strada, acquisendo al pubblico demanio, dall’asse centrale della Via, due fasce di dieci metri per lato, delimitando i terreni privati con muri a secco (la cosiddetta macera) lungo tutto il tratto tra il IV e l’XI miglio. Sistemò, quindi, i reperti archeologici rinvenuti su quinte architettoniche presso gli antichi edifici funerari, come è possibile ammirare lungo diversi tratti della Via, ancora perfettamente conservate.
Bibliografia
L. Canina, La prima parte della Via Appia dalla Porta Capena a Boville, vol. I, Roma 1853, p. 8.
L. Quilici, La via Appia da Roma a Bovillae, Roma 1976, p. 48
L. Quilici, Via Appia, da Porta Capena a Colli Albani, Roma 1989, p.38