A breve distanza dalla cosiddetta tomba di Seneca un altro monumento si staglia sul lato sinistro della via: è il nucleo di un grande mausoleo circolare. Caratterizzato da un ampio tamburo cilindrico su zoccolo quadrangolare in calcestruzzo di selce, mostra ancora le impronte dei blocchi del rivestimento in travertino, mentre i bei frammenti marmorei visibili sulla possente muratura superstite non sono pertinenti. Al di sopra del tamburo cilindrico si può ipotizzare una copertura conica, secondo una tipologia diffusa all’inizio dell’Impero.
Sul lato posteriore un cancello chiude l’ingresso alla camera funeraria caratterizzata da pianta a croce greca e coperta da una volta decorata in stucco. Nelle pareti, in opera quadrata, sono ancora evidenti quattro arcosoli destinati a ospitare i sarcofagi.
Il sepolcro è stato un luogo in qualche modo emblematico di una prassi ricorrente in passato sulla via Appia, ovvero la scomposizione dei contesti originari conseguente alla dispersione dei reperti. Alla fine dell’Ottocento venne, infatti, utilizzato anche come deposito di materiale rinvenuto negli scavi del Forte Appio e del materiale epigrafico che nel 1913 venne trasferito al Castrum Caetani per l’esposizione al pubblico.
Bibliografia
L. Quilici, La via Appia da Roma a Bovillae, Roma 1976, p. 54.
L. Quilici, Via Appia, da Porta Capena a Colli Albani, Roma 1989, p. 46.
Lexicon Topographicum Urbis Romae, Suburbium, vol. I, s.v. Appia via, p. 117.
L. Spera, S. Mineo, Via Appia I, Roma 2004, pp. 125-126.
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