Il Parco degli Scipioni deve il suo nome al sepolcro degli Scipioni, scoperto nel 1614.
Nel 1831 il marchese Campana portò alla luce il colombario detto di Pomponio Hylas, realizzato tra il 14 e il 54 d.C. e in uso almeno fino a tutto il II secolo, decorato da affreschi e stucchi con scene mitologiche.
Nell’attigua Vigna Codini, Campana scoprì altri due colombari, nel 1840 e nel 1847, mentre un terzo ipogeo fu scavato dal proprietario del fondo, nel 1852.
Il primo risale alla prima metà del I secolo d.C. e consiste in un profondo ambiente a pianta quadrangolare caratterizzato da un possente pilastro centrale che sorregge la volta. Nelle pareti e nel pilastro si aprono file sovrapposte di nicchie semicircolari con numerose tabelline in marmo, con il nome del defunto e, a volte, la sua professione.
Il secondo colombario, anch’esso quadrangolare, ha nove file di loculi sulle pareti. Sul pavimento a mosaico, i nomi dei liberti Sesto Pompeo e Caio Memmio, che parteciparono alla costruzione, probabilmente nei primi anni del I secolo d.C.
Il terzo colombario è formato da tre corridoi ipogei affrescati disposti a ferro di cavallo. Alcune epigrafi in marmo murate conservano nomi di servi e liberti attivi nella casa imperiale. La costruzione si data tra l’età di Augusto e di Tiberio, e restò in uso per tutto il II secolo d.C.
Bibliografia:
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