di Maria Rosaria Spadaccino,
Corriere della sera, 09 luglio 2014.
Un altro pezzo di storia è stato restituito alla città. Il sito archeologico di Santa Maria Nova da venerdì sarà aperto al pubblico, diventando così parte del grande complesso archeologico monumentale della villa dei Quintili. Quattro ettari di agro romano, ovvero casali medievali, costruiti su mura, terme romane, una cisterna rotonda e forse le residenze della guardia di servizio all?imperatore che si vanno ad aggiungere alla villa imperiale attigua. Un parco archeologico che è solo lievemente inferiore a Pompei. Il recupero della tenuta di Santa Maria Nova è stato frutto di un lungo lavoro della soprintendenza speciale ai beni archeologici di Roma per acquisire quest?area di proprietà privata. «È il primo acquisto fatto con trattiva privata tra il Demanio dello Stato ed un privato ? spiega Rita Paris, direttrice dell?Appia antica per il Mibact ? senza esercitare il diritto di prelazione. È costata un milione e trecento mila euro. Poi sono stati necessari altri 300 mila per il restauro delle coperture del Casale e 360 circa per i primi scavi archeologici nel 2008».È stato un affare per lo Stato: sia per l?estensione della tenuta sia per l?importanza dei ritrovamenti scoperti durante gli interventi di recupero, come i mosaici nascosti sotto una montagna di terra che raffigurano una scena gladiatoria ed una scena equestre con quattro animali. «Erano sottoterra ? racconta Paris ? e i proprietari neanche sapevano di possedere questi reperti. Con ogni probabilità in quest?area c?era un impianto termale per i soldati, per la guardia dell?imperatore». Quando è stata acquistata nel 2006 dall?allora proprietario Evan Ewan Kimble la tenuta era in completo abbandono, nei casali alloggiava un pastore con il suo gregge. Il casale principale è su una delle conserve d?acqua a due piani, utilizzate nell?antichità per la distribuzione idrica alla villa dei Quintili. Il tetto è stato per metà coperto di vetro, così l?architetto Maria Grazia Filettici ha voluto lasciare ai visitatori la visione della torretta che lo sovrasta. Una grande cisterna a pianta rotonda è posta lungo il muro rinascimentale di confine tra la tenuta e la villa, lì è indicata la presenza di grandi bagni descritti da Luigi Canina nella metà dell?800. E durante gli scavi è stata scoperta una strada romana parallela all?Appia Antica.«La via Appia Antica, naturale prosecuzione dell?area archeologica centrale costituisce un punto nodale del patrimonio archeologico della città e dell?intero paese ? dichiara Mariarosaria Barbera, soprintendente ai Beni archeologici di Roma ?. Da anni la soprintendenza persegue una politica che mira ad incrementare il grado di tutela e fruizione pubblica. Il futuro del comprensorio è nelle mani di Regione e Comune, ed in particolar modo dello Stato a cui spetta il compito di tenere alto il livello di conservazione». L?inaugurazione al pubblico (gratuita, in via Appia Antica 251/via Appia Nuova 1092) sarà venerdì dalle 18.30 alle 23 con una grande festa musicale, a corredo di visite guidate, ai due siti: suonano dalle 19.30 i Funkallisto, Erasmo Treglia e alle 21.30 Ambrogio Sparagna con la sua orchestra popolare Italiana, davanti a una scenografia unica.