di Paolo Conti,
Corriere della sera, 24 aprile 2014.
Caro Conti,rispondo alla lettera sui lavori di restauro della via Appia Antica. Il basolato di alcuni tratti è stato riportato alla luce dopo l’eliminazione dei numerosi strati di asfalto che avevano cancellato il bordo degli antichi marciapiedi (crepidini) per rendere la strada più confortevole al transito veicolare che la affliggeva, senza regole, non solo per gli abitanti ma anche come scorciatoia per evitare vie più trafficate. Il lavoro è stato eseguito in più fasi, con impegno e ha comportato un vero restauro del tracciato, rovinato e alterato da abusi di ogni genere che hanno anche portato alla sottrazione di basoli finiti ad arredare gli accessi a case private. Molti erano stati mossi e girati, come attestava la posizione dei solchi dei carri in senso inverso rispetto alla percorrenza. Il delicato restauro ha comportato il sollevamento delle pietre e il loro riposizionamento nel rispetto dei due sensi di marcia, come era in antico. Si è dovuta ricreare la pendenza della strada per evitare il formarsi di zone di allagamento e restituire il decoro al complesso. La Soprintendenza ha in consegna la strada dal IV miglio in poi, ne ha cura come si addice al monumento costituito dalla strada, dai bordi e dai numerosi monumenti che la affiancano, quale «museo all’aperto». Il compito è arduo alla luce di uno stato di fatto che deve fare i conti con la realtà attuale dell’Appia, interrotta dagli accessi alle varie residenze e attraversata dal traffico, esposta inoltre a continui atti di vandalismo e a furti. Rita Paris Soprintendenza Speciale Beni Archeologici
Gentile Rita Paris,grazie per queste dettagliate spiegazioni. Preoccupa che l’Appia Antica resti in una condizione di grave pericolo. Ci vuole un bel coraggio per rubare un basolo romano e piazzarlo nel giardino di casa.