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Sito ufficiale Parco Archeologico dell'Appia Antica

V settore – 25 Novembre 1991

Il 25 novembre 1991 viene dichiarato l’interesse archeologico particolarmente importante della porzione di Parco Archeologico dell’Appia Antica tra le mura Aureliane, la Cristoforo Colombo, la ferrovia Roma-Pisa e la via Latina, convenzionalmente denominato V settore.

L’area è attraversata dalla via Appia Antica, nel tratto tra il I e il II miglio, e da un diverticolo della via Ardeatina, con andamento NO/SE, mentre il tracciato della via Latina costituisce il suo limite orientale.

La destinazione d’uso predominante in epoca antica è quella funeraria, testimoniata dal ritrovamento di moltissimi sepolcri, collocati soprattutto lungo il percorso della via Appia Antica. Nell’area si trovano infatti, interrati, i monumenti funerari della Vigna Naro, luogo di ritrovamento della colonna del I miglio - oggi al Campidoglio e, in copia, lungo l’Appia Antica - e della nota epigrafe del clivo di Marte, conservata ai Musei Vaticani; in corrispondenza il casale medievale occupato dal ristorante “Il Montarozzo” è un sepolcro con vano rettangolare e volta a botte decorata a stucchi, disegnato dal Labruzzi e un colombario ancora visibile, e molte altre testimonianze di monumenti funerari si conservano interrate. Numerosissimi sono, inoltre, i resti di sepolcri rinvenuti negli scavi per la costruzione della ferrovia nella seconda metà dell’Ottocento e per quella del cavalcavia di via Cilicia, nella seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso.

Il settore di vincolo si spinge a comprendere anche i sepolcri lungo il margine sudovest della via Latina, rinvenuti nella proprietà della Curia Generalizia dei Padri Marianisti e in piazza Galeria, dove si conserva anche un tratto dell’Acquedotto Antoniniano, che alimentava le Terme di Caracalla.