Il 9 ottobre 2007 il Ministero emana un decreto per dettare, sull’area a sud del Castrum Caetani, prescrizioni di tutela indiretta, come previsto dal Codice dei beni culturali, per salvaguardare la prospettiva, la luce e le condizioni di ambiente e di decoro dei beni culturali immobili. Il Castrum Caetani, sorto ai primi del Trecento a cavallo dell’Appia Antica al terzo miglio e attorno al mausoleo di Cecilia Metella (30-20 a.C.), riutilizzato come mastio, col palatium e la chiesa di San Nicola è uno dei più importanti e grandiosi esempi di architettura medioevale dell’area laziale. L’area oggetto del decreto, di proprietà privata e in parte edificata, è in continuità topografica con il lato meridionale del circuito murario del Castrum. Le mura, intervallate da torrette aperte verso l’interno e coronate da una merlatura a coda di rondine, presentano paramenti in bozze e bozzette di tufo e materiali di reimpiego (marmo bianco, leucitite, calcare e travertino) e si sviluppano sui lati lunghi per circa 240 metri e sui lati corti per circa 98 metri, comprendendo un ambito di quasi 2 ettari di spazio.
Le prescrizioni imposte col decreto inibiscono ogni modifica dello stato dei luoghi, vietando le alterazioni volumetriche dei manufatti esistenti, la creazione di nuovi volumi e la messa a dimora di alberature ad alto fusto.