Spettacolo di storytelling di e con Paola Balbi e Davide Bardi. Regia Joele Anastasi.
Il 13 giugno – con replica il 27 Giugno – andrà in scena, in prima assoluta, nel sito del Castrum Caetani – Mausoleo di Cecilia Metella, il nuovo spettacolo della Compagnia di Storytelling Raccontamiunastoria: “La Canzone di Teti – L’Iliade, l’amore e la guerra“. Il racconto, ispirato all’Iliade di Omero, prevede un’audace commistione di storytelling e teatro e mira a far vivere al pubblico l’emozione del poema epico nella sua dimensione più pura: il racconto orale.
La performance restituita sulla scena in chiave contemporanea dai maestri Paola Balbi e Davide Bardi, diretti dal regista Joele Anastasi, promette di essere un’esperienza unica, dove gli spettatori – a numero limitato per garantire il pieno coinvolgimento e nel rispetto della natura eccezionale del luogo – si sentiranno direttamente partecipi delle vicende omeriche.
Lo spettacolo sarà seguito da una sessione di domande e risposte fra gli artisti e il pubblico.
Mausoleo di Cecilia Metella – Palazzo Caetani, Via Appia Antica 161
Posti limitati, ingresso con biglietto sul sito di Musei Italiani al costo di 8 euro
Info: info@raccontamiunastoria.com
LA CANZONE DI TETI. L’Iliade, l’amore e la guerra
Di e con Paola Balbi e Davide Bardi, Regia Joele Anastasi- Compagnia di Storytelling Raccontamiunastoria
Potenti dee e formidabili eroi, mortali che aspirano all’Olimpo ed immortali che camminano sulla terra, avventure di battaglie e di letti, odi e amori, eroi e codardi. Teti è la madre di Achille, dea immortale che vedrà suo figlio morire, figura archetipa di Madonna arcaica, l’unica immortale che nell’opera piange: da lei parte la narrazione e a lei ritorna, per un’interpretazione contemporanea, emotiva e rilevante dell’Iliade di Omero. Uno spettacolo “epico” nel vero senso della parola, dove il testo Omerico torna alla sua forma originale: il racconto orale. Il messaggio sociale è forte e costante durante la performance e affronta le tematiche del potere femminile, il gender, la guerra e i concetti di schiavitù e libertà fisica e spirituale. Una grande storia d’amore e di guerra, dove emozioni estreme danzano sul filo della poesia, mentre la metafora con la situazione dei giorni nostri è sempre presente e graffiante. Due soli attori sulla scena, un uomo e una donna, Omero e la Musa, il maschile e il femminile, l’umano e il divino, che si mescolano e si trasformano in una miriade di personaggi che da 2800 anni a questa parte non hanno mai smesso di parlare, appassionare e commuovere chiunque vi entri in contatto.
