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Sito ufficiale Parco Archeologico dell'Appia Antica

Presentazione del volume fotografico VIA APPIA

Giovedì 14 novembre 2024, nel Complesso di Capo di Bove, è stato presentato il volume fotografico “VIA APPIA”. Dopo i saluti del Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica Simone Quilici e di Luca Mercuri, Direttore del Servizio III – Fruizione e comunicazione del Patrimonio culturale della Direzione generale Musei, sono intervenuti Lorenza Campanella, Andrea Frazzetta, Tiziana Faraoni e Daniele Zendroni.

Con la presentazione di un particolarissimo e pregiato volume è stata raggiunta una nuova importante tappa del progetto “Via Appia. La strada che ci ha insegnato a viaggiare”, avviato lo scorso giugno con l’inaugurazione, all’interno del sito di Capo di Bove, di una stanza immersiva che, fino all’8 giugno 2025, accompagnerà lo spettatore in un coinvolgente viaggio lungo l’Appia Claudia, per mezzo di proiezioni su doppio schermo e di un racconto bilingue in cuffia.

L’opera arricchisce l’allestimento della mostra immersiva, perfezionando l’esperienza del visitatore con un pregevole carnet de voyage che si schiude lungo le pareti della sala. Un racconto per immagini costruito con le straordinarie fotografie realizzate da Andrea Frazzetta nell’ambito del reportage condotto per National Geographic, in un volume di pregio, edito da Postcart, dal particolare formato “a leporello”. Le 41 immagini, selezionate con cura dalla photo editor Tiziana Faraoni, sono riprodotte a colori su carte Fedrigoni piegate a fisarmonica che si aprono raggiungendo un’estensione di dodici metri. Stampato da Grafiche Antiga, storica azienda italiana in provincia di Treviso specializzata nella produzione di materiali editoriali di alta qualità, su progetto grafico di Daniele Zendroni – VisiOnAir, l’opera presenta una speciale copertina materica in cartone stampato a laser, che ripropone l’identità visiva dell’intero progetto con il caratteristico basolato della strada romana. Le fotografie sono accompagnate da testi, in italiano e in inglese, redatti a cura di archeologi, architetti e storici dell’arte del Parco Archeologico dell’Appia antica, con sintetici approfondimenti su luoghi, monumenti, episodi storici, temi connessi al patrimonio materiale e immateriale dell’antica via Appia.

Un progetto che è stato ideato per celebrare il recente inserimento del sito seriale Via Appia. Regina Viarum nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. «Questa iniziativa è un esempio di buona pratica per la fruizione e la comunicazione, tra l’altro proprio in un sito che rappresenta un po’ un cambio di paradigma nel concetto di Patrimonio Universale Unesco. Dai primi riconoscimenti di siti del patrimonio mondiale legati all’assoluta eccezionalità dello specifico monumento siamo ora passati a luoghi che sono unici ma in un senso diverso, perché sono siti diffusi. Si tratta di Patrimonio che si estende su un territorio molto ampio e non comprende soltanto il monumento in senso classico ma anche tutto quello che ruota a esso intorno e che dà a esso stesso valore e che da esso stesso è plasmato, come il paesaggio con le sue caratteristiche straordinarie che qui è perfettamente rappresentato» dichiara il Direttore Generale per il Servizio III, Area Fruizione e Comunicazione, dott. Luca Mercuri.

“Via Appia. La strada che ci ha insegnato a viaggiare” è un progetto che si compone di un’esperienza digitale e immersiva e di uno speciale volume fotografico per promuovere la riscoperta del tracciato e ad accrescere la consapevolezza della sua unicità, con un racconto innovativo, accessibile e coinvolgente. «Un omaggio a un’opera unica al mondo, pionieristica infrastruttura romana la cui realizzazione ha avuto un enorme portato storico, che abbiamo voluto dedicare a Paolo Rumiz», dichiarano i curatori Lorenza Campanella e Simone Quilici. Lo scrittore egiornalista triestino, con il suo storico viaggio a piedi compiuto nel 2015 nell’ambito del reportage “Alla ricerca dell’Appia perduta” condotto per ‘La Repubblica’, ha infatti dato avvio a un fondamentale processo di riscoperta e valorizzazione del percorso e di un vasto territorio segnato dall’antico ma anche dalla modernità, di una strada che attraversa quattro regioni, collega il Tirreno all’Adriatico, conduce verso Oriente. Il suo appassionante racconto, prima sulle pagine di “La Repubblica” poi nel volume “Appia”, ha saputo risvegliare l’interesse e la passione di quel “popolo dell’Appia” che il fotografo Andrea Frazzetta ha ritrovato, qualche anno dopo, nel suo viaggio verso il sud: «Questo libro sulla Via Appia è il coronamento ideale di un progetto lungo tre anni, iniziato con un incarico giornalistico per la National Geographic Society che fin dai primi passi si è rivelato essere molto più di una storia di viaggio. Nel corso del lungo cammino mi sono reso conto subito che quello che si componeva davanti ai miei occhi era il ritratto di un paese che stavo riscoprendo, attraverso una traiettoria che mi portava verso un rinnovato senso di identità. Solo un libro avrebbe potuto avere lo spazio sufficiente per restituire questo racconto. Sono felice di avere potuto realizzare questo omaggio alla regina delle strade con l’aiuto del Parco Archeologico dell’Appia Antica e questo straordinario gruppo di lavoro».

Andrea Frazzetta nasce a Lecce nel 1977. Vive a Milano, dove ha studiato arte e architettura. National Geographic Photographer e contributor di The New York Times, ha lavorato in più di 80 paesi nel mondo. Le sue fotografie sono state pubblicate su National Geographic Magazine, The New York Times, Newsweek, Newyorker, The Times, The Guardian, Der Spiegel, GEO, El Pais, Internazionale, Corriere Della Sera, D di Repubblica, Vanity Fair. I suoi progetti sono stati presentati in festival internazionali di fotografia, tra i quali Arles, Roma, Cortona On The Move, Visa Pour l’Image di Perpignan. Ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Canon Giovani Fotografi, il premio giornalistico internazionale Luchetta, il PDN Photo Annual, l’American Photography, il PX3 (The Prix de la Photographie, Paris). È stato nominato per il World Press Photo Masterclass, il Foam Award, il Prix Pictet, il Leica Oskar Barnack Award. Il reportage “The Life and Death Shift”, realizzato durante la prima fase della pandemia in Italia, come storia di copertina per il New York Times Magazine, è stato insignito nel 2020 del prestigioso Premio Ischia Internazionale di Giornalismo. Andrea Frazzetta è beneficiario del “National Geographic Society’s Emergency Fund for Journalists”. Il suo lavoro sulla Via Appia, pubblicato da National Geographic, ha vinto il premio Lowell Thomas 2023 della Society of American Travel Writers Foundation come miglior progetto multimediale.