Mercoledì 28 novembre, alle ore 17.30, presso l’Accademia Nazionale di San Luca in Roma, Rita Paris, Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, presenta il Documento per la Gestione e la Fruizione del Parco Archeologico dell’Appia Antica, alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli.
Introduce i lavori Francesco Moschini, Segretario Generale dell’Accademia Nazionale di San Luca.
Il Piano per l’Appia, come afferma la Direttrice, mira a “raccogliere la molteplicità di siti e spazi in un contenitore istituzionale unitario o quanto meno coerente; costruire una spina dorsale strategica dell’intero comprensorio dell’Appia Antica, aggregando in modo funzionale percorsi e accessi; realizzare un programma complessivo che copra un ventaglio eclettico di discipline e attragga la comunità residente e i visitatori esterni, verso forme di fruizione morbida e intensa. In questo modo si può non soltanto restituire la Via Appia Antica alla città di Roma e alla sua area metropolitana, ma si può anche rendere questo sito unico e versatile un hub cosmopolita di attività che vadano dalla ricerca scientifica alla socializzazione ludica: un laboratorio di mondi possibili”.
I punti critici individuati a partire dall’analisi dello stato attuale del Parco, e su cui si sta intervenendo e si continuerà ad insistere, sono l’identità, l’abusivismo, i servizi, la mobilità e la fruizione.
Pur essendo celebre universalmente l’Appia non ha una personalità definita e riveste un ruolo marginale nel panorama turistico e museale romano. I collegamenti garantiti dal trasporto pubblico sono pochi e discontinui; il tratto che va dal VI al X miglio è completamente privo di servizi. Numerosi sono i monumenti in proprietà privata che, inaccessibili al pubblico e con gravi problemi di conservazione, sono spesso oggetto di usi e interessi impropri.
Nonostante la grande difficoltà a operare, in pochi anni è stato comunque possibile effettuare interventi che hanno dimostrato come il recupero del patrimonio e la sua offerta al pubblico godimento siano obiettivi concreti e realizzabili. È il caso del sito di Capo di Bove e di S. Maria Nova, a cui si aggiunge il Mausoleo di Sant’Urbano, il cui acquisto è in via di perfezionamento. Luoghi che, aggiunti ai siti già aperti al pubblico, per i quali sono stati portati avanti ulteriori scavi, restauri, allestimenti, hanno notevolmente ampliato l’offerta di visita, fatto crescere la conoscenza e la comunicazione.
Il Piano strategico prevede il restauro e la riqualificazione dei siti, il miglioramento delle condizioni di mobilità degli utenti, il potenziamento della comunicazione, l’organizzazione di eventi e attività finalizzati a promuovere momenti di socializzazione e partecipazione, nonché una maggiore presenza nel settore turistico.